GIANICOLO



Il Gianicolo ha qualcosa di straordinario. 
Qui, Roma ti abbraccia e ti scalda. 
Ti stringe a sé e ti accudisce, come un bimbo con il suo gelato. 
Ti lecca le ferite o il cono gelato sgocciolante. 
La sua brezza ti spettina i capelli, accarezza il viso e rinfranca lo spirito. 
E poi, a mezzogiorno ti desta. 
Un colpo di cannone a salve, 
alle dodici in punto dà il via a tutte le campane delle chiese di Roma, 
che così suonano all'unisono il mezzodì.
Se passate per Roma, non fate i pigri, andateci. 
La sua vista mozzafiato vi estasierà.
Il Gianicolo è e sarà il mio rifugio 
dei momenti belli per far baldoria e di quelli cupi per nascondermi dal mondo.

Inoltre, ogni volta che leggo questo passaggio, mi emoziono.
“Questa mattina, 16 ottobre 1832, mi trovavo a San Pietro in Montorio, sul monte Gianicolo, a Roma, e c’era un sole magnifico. Un leggero vento di scirocco appena percepibile faceva muovere alcune nuvolette bianche sopra il monte Albano; un tepore delizioso regnava nell’aria, ero felice di vivere”. -Stendhal (Reale accademia de Espana en Roma)





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