QUADRI
C’è
chi mi guarda e attentamente ascolta nozioni frammentate di me.
Chi
mi osserva con minuzia, strizzando l’occhio per scovare chissà quale dettaglio;
è lo Sherlock Holmes di turno senza panciotto e monocolo.
Poi
c’è chi distrattamente mi ignora. Frettolosamente mi intravede e va.
Invece
chi è eclissato, impietrito con occhi aperti per la meraviglia; incantato
davanti a me rimane. Nulla lo smuove, solo con lontani e insistenti richiami, scocciato va via.
Chi
è seduto là a contemplarmi per tempo indefinito. In sala mi cercava spaesato e
ansioso di trovarmi, come se fossi un vecchio amore che il tempo non ha mai
sciupato.
Poi
c’è la bambina, che attratta dai miei mille colori linee e onde, vorrebbe appiccicare
le sue mani sulla tela per fondersi con tanta beltà ma stridule grida la
bloccano per tempo.
Chi
viene e mi vede come un complemento di arredo; un pezzo unico da allocare nella
nicchia di qualche esclusivo locale. Lì, solo lui e pochi altri mi degneranno
sguardi frettolosi o avidi.
Lì,
la mia finestra sul mondo si chiuderà.
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